Bando accoglienza profughi: adesso anche la sinistra invoca il ritiro

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Per capire quanta demagogia c’è assieme a uno sfacciato populismo sulla questione migranti che albergano nelle parole del partito democratico e nella lista civica Innovare con Honsell, basterebbe andarsi a rileggere tutte le dichiarazioni rilasciate dal 2013 a fino a qualche mese fa dai vari esponenti politici, per capire che stanno bleffando. Nel 2013 aprirono con una nuova stagione politica, dove accogliere era il cavallo di battaglia da sfoderare in ogni occasione. Udine città dell’accoglienza definita dalla sinistra per poi ritagliarsi l’appellativo della nuova “Lampedusa del Nord”. Nessuna coerenza da parte della sinistra che in questi anni invece di governare un processo lungo e travagliato l’ha solo subito. L’unica via d’uscita è stata quella di stringere accordi e convenzioni con la Prefettura, con la Croce Rossa e con le molteplici associazioni nate come funghi dopo aver annusato il profumo dei soldi e di poter creare attorno ai migranti un vero business. Nessuno l’ha mai detto, ma è arrivata l’ora per chi si occupa e accoglie i profughi rendesse pubblico il proprio bilancio. Sono sicuro che verrebbero fuori dati davvero interessanti. Ma tornando ai paradossi della sinistra, oggi che siamo prossimi a importanti consultazioni elettorali, hanno il coraggio di alzare delle barricate di cartone che basta un soffio perché gli cadano addosso. Facile adesso prenderla con il Prefetto, chiedendo a gran voce di ritirare il bando di 22 milioni di euro per la caserma Cavarzerani e Friuli. Eppure negli ultimi anni dal 2013 a oggi, basta consultare il sito della prefettura di Udine, di bandi del genere a vario titolo e convenzioni dove hanno visto sempre protagonista Udine con le due caserme dimesse la Caverzerani e la Friuli, ce ne sono state diversi. Dove erano il Pd e la lista di Honsell? Solo adesso si sono svegliati e denunciano di subire decisioni? Una vergogna e una sfacciataggine inaudita. Il permissivismo honselliano e il messaggio di accogliere a tutti i costi che l’amministrazione comunale ha veicolato con insistenza, in questi ultimi anni ha trasformato Udine come la città privilegiata negli attivi dei profughi. Il 2016, con 2803 richieste è stato l’anno con più istanze di asilo rispetto al 2015 (1829). Dato con cui Udine si colloca al quinto posto in Italia per numero di pratiche gestite, dietro a metropoli come Roma, Milano, Torino e Napoli. Perché si svegliano solo ora dal letargo? Facile adesso, hanno capito che sul tema migranti, immigrazione in generale e sulla sicurezza, sarà il terreno di scontro nelle prossime amministrative a Udine e in tutti i modi con esponenti a vario titolo, stanno cercando di parare i colpi mettendosi in bocca parole, soluzioni e idee politiche che non gli appartengono. Troppo semplicistico da parte dell’assessore Nonino dire adesso la prefettura ritiri il bando. Due prove inconfutabili che testimoniano che negli anni passati la pensavano diversamente. La prima, è tuttora in atto una convenzione, che va dal 01 gennaio 2017 al 31 dicembre, che prevede che il numero dei richiedenti asilo che fanno parte del sistema di accoglienza denominato AURA (Accoglienza a Udine dei Richiedenti Asilo), sia variato da 313 a 350 per importo massimo presunto è di € 4.088.000. Oggetto della convenzione, sono i soggetti che tutti conosciamo: Centro di Accoglienza “Ernesto Balducci Onlus” di Pozzuolo del Friuli, Centro Caritas dell’Arcidiocesi di Udine, Associazione “Nuovi Cittadini Onlus”, Associazione “OIKOS Onlus” di Udine e Consorzio di Cooperative Sociali “Il Mosaico” di Gorizia. La seconda è nei bilanci di palazzo d’Aronco. Sfogliando i bilanci del comune di Udine dal 2013 al 2015, si nota che la spesa per accogliere nel 2015 rispetto al 2013 sia ben oltre quintuplicata Nel 2013, alla voce Servizi assistenziali e prevenzione sociale – Area extracomunitari a bilancio comunale risultano 812.356 mila euro. Stessa voce nel 2014 è passata a € 2.700.569, e nel 2015 la somma è lievitata a € 4.929.078. Un totale in tre anni pari a € 8.442.003. Perché in quegli anni nessuno della sinistra, né l’assessore Nonino né altri del Pd, hanno mai gridato allo scandalo? Per capire bene, occorre fare dei paragoni. Lo Stato per un pensionato anziano spende circa 600 euro mensili di pensione minima pari a 20 euro al giorno, per un profugo con il bando di 22 milioni di euro, si spenderà una cifra mensile (esclusi i minori) di 1.637 euro, quasi 54 euro al giorno. Queste sono cifre e dati che fanno comprendere che quando si vuole i soldi si tirano fuori.